Il Programma TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Communication Handicaped Children) ideato e progettato da Eric Schopler negli anni ’60 e realizzato nella Carolina del Nord, non è un metodo di intervento, ma un programma che implica l’organizzazione dei servizi per persone con diagnosi dello spettro autistico e prevede una presa in carico globale, una continuità di intervento in tutti gli ambienti di vita, in ogni momento della giornata, in ogni periodo dell’anno e per tutto l’arco dell’esistenza. Insomma un intervento “pervasivo” per un disturbo pervasivo!
Scopo del programma educativo TEACCH è quello di favorire lo sviluppo dell’individuo, la sua integrazione sociale e l’autonomia, tenendo conto dei deficit specifici che il disturbo dello spettro autistico comporta.
Fine ultimo del programma educativo TEACCH è l’accrescimento del miglior grado possibile di autonomia nella vita personale, sociale e lavorativa, attraverso strategie educative che potenzino le capacità delle persone con diagnosi dello spettro autistico.
Obiettivo del programma educativo TEACCH è quello di assicurare, per quanto possibile, che nell’età adulta la persona con diagnosi dello spettro autistico possa vivere con gli altri membri della società in un contesto meno segregante possibile e che possa gestire al meglio la propria vita quotidiana.
Elemento distintivo del programma educativo TEACCH risulta l’esigenza di sviluppare dei programmi di generalizzazione attiva delle acquisizioni, ossia estendere le competenze acquisite all’ambiente familiare e in altre situazioni e contesti legati alla vita della persona con diagnosi dello spettro autistico
Naturalmente data la variabilità estrema della sintomatologia e del livello di sviluppo nell’ambito della sindrome autistica, i programmi educativi richiedono una elaborazione strettamente individuale, con continue e frequenti rivalutazioni e aggiustamenti.
Caratteristica importante ed innovativa del programma TEACCH riguarda la partecipazione attiva dei genitori, nel senso che i genitori sono considerati la fonte più attendibile di informazioni sul proprio bambino e vengono quindi coinvolti nel programma di trattamento con il ruolo di partner dei professionisti. Quindi una collaborazione attiva nell’intervento da parte dei familiari per consentire la generalizzazione delle competenze acquisite e per garantire una coerenza di approccio in ogni attività di vita della persone con diagnosi dello spettro autistico.
Secondo Schopler il coinvolgimento dei familiari in qualità di partner incide per il 50% sulle possibilità di successo del programma.
Infine è bene sottolineare che l’approccio di tipo TEACCH, pur utilizzando tecniche comportamentali come il rinforzo, non è di tipo strettamente comportamentale: infatti piuttosto che forzare il bambino a modificare il comportamento attraverso la ripetitività e il rinforzo positivo (o negativo), si preferisce modificare l’ambiente in modo che l’apprendimento sia reso più agevole. Secondo la teoria di base dell’approccio TEACCH, adattare l’ambiente alla persona e presentarle progressivamente le difficoltà significa rispettare la persona nella sua diversità.